Giovedì 24 ottobre si è tenuto l’ultimo appuntamento del nostro ciclo di Salotti Finanziari, presso il ristorante Terramare di Cesena.
Insieme agli esperti di Anima SGR, numerosi clienti della nostra filiale locale hanno potuto esplorare il legame tra un uso appropriato del denaro e il contenimento del cambiamento climatico.
Dal 1997 a oggi, accordi e negoziati sul cambiamento climatico si sono moltiplicati: dal protocollo di Kyoto, alla Normativa Europea sul clima, a livello mondiale gli Stati concordano sulla necessità di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. In questo contesto, la realizzazione di un sistema finanziario in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale è fondamentale.
Secondo il Piano di Azione per la finanza sostenibile della Commissione Europea, è necessario mobilitare i risparmi degli investitori privati verso progetti e imprese che rispettano l’ambiente e sono attenti all’inclusione e al benessere dei lavoratori. D’altra parte, come ha dichiarato Lawrence Fink, CEO di BlackRock, “Le prossime 1.000 imprese «unicorno» (cioè capaci di varcare in Borsa la soglia di 1 miliardo di valore) non saranno motori di ricerca o social media bensì innovatori sostenibili, startup che aiutano il mondo a decarbonizzarsi e rendono la transizione energetica accessibile a tutti i consumatori”.
Sono 6 i principi alla base di una finanza sostenibile:
- Incorporare aspetti relativi ad ambiente, società e governance aziendale nell’analisi degli investimenti e nei processi decisionali.
- Operare come azionisti attivi, integrando nelle politiche e pratiche di azionariato anche le questioni relative alla sostenibilità.
- Richiedere un’adeguata comunicazione sul tema da parte degli emittenti oggetto di investimento.
- Promuovere l’accettazione e l’implementazione dei princìpi nel settore finanziario.
- Collaborare con gli operatori e gli enti del settore per migliorare l’efficacia nell’attuazione dei princìpi.
- Rendicontare periodicamente le attività e i progressi compiuti.
Oltre a investire su progetti che nascono per promuovere la sostenibilità, di uguale importanza sono anche le così dette strategie di investimento “Net Zero”, ovvero l’allocazione di fondi verso imprese che, pur ad alte emissioni, hanno obiettivi di decarbonizzazione a medio-lungo termine credibili e coerenti con gli obiettivi internazionali. Queste strategie non si basano quindi sull’esclusione degli high emitters, ma hanno l’obiettivo di incentivare la loro decarbonizzazione, pur richiedendo un monitoraggio periodico del rispetto del loro carbon budget.
Nel medio e lungo termine, i benefici degli investimenti destinati alla transizione climatica garantiranno una minore esposizione ai rischi climatici, il posizionamento strategico degli investitori su settori in crescita come le energie rinnovabili o le tecnologie pulite, oltre che un impatto effettivo sulla decarbonizzazione dell’economia mondiale.